D
e
A C
ApitAl
- B
ilAnCio D
’e
serCizio Al
31 D
iCemBre
2010
179
C. Rischi operativi
C.1. Operazioni di investimento
Le operazioni di investimento effettuate dalla Società sono soggette ai rischi tipici dell’attività di
Private Equity
, quali quello
della corretta valutazione della società
target
e della natura delle operazioni concluse, che prevedono l’acquisizione di
partecipazioni strategiche ma non di controllo regolate da appositi patti parasociali.
La Società ha implementato un processo strutturato di
due diligence
sulle società
target
che prevede il coinvolgimento delle
differenti direzioni di Gruppo competenti e l’attenta definizione di patti parasociali al fine di concludere accordi in linea con la
strategia di investimento e con il profilo di rischio che la Società ha definito.
C.2. Rispetto dei covenants
Alcune delle operazioni di investimento sono state concluse sfruttando la leva finanziaria sulle società
target
. Per i contratti di
finanziamento sottoscritti dalle partecipate sono previsti specifici
covenant
, assistiti da garanzie reali, il cui mancato rispetto
potrebbe rendere necessarie operazioni di ricapitalizzazione delle società partecipate e comportare un incremento degli oneri
finanziari connessi al rifinanziamento del debito. Il mancato rispetto dei covenant sui finanziamenti potrebbe comportare
effetti negativi oltre che sulla situazione finanziaria e sull’operatività delle società partecipate, anche sulla valutazione
dell’investimento.
La Società monitora costantemente i parametri rilevanti di riferimento per gli obblighi finanziari assunti da parte delle società
partecipate, al fine di identificare tempestivamente qualsiasi scostamento non atteso.
C.3. Operazioni di disinvestimento
La Società investe con orizzonti temporali medio-lunghi, di norma pari a tre-sei anni per gli investimenti mediante acquisto di
partecipazioni dirette in società e sino a dieci anni per gli investimenti effettuati attraverso fondi.
Nell’arco del periodo di gestione dell’investimento potrebbero verificarsi situazioni esogene tali da influenzare in modo
significativo i risultati gestionali delle partecipate e, di conseguenza, la valutazione dell’investimento stesso. Inoltre, nei casi di
co-investimento, potrebbe rivelarsi difficoltosa o non perseguibile un’attività di indirizzo della gestione della partecipata e, in
ultima analisi, impossibile disporre delle quote partecipative detenute per la presenza di clausole di
lock-up.
La strategia di disinvestimento, quindi, potrebbe essere influenzata negativamente, da diversi fattori, alcuni dei quali non sono
prevedibili al momento in cui gli investimenti sono effettuati. Non vi è, pertanto, garanzia che siano realizzati i profitti attesi in
considerazione dei rischi derivanti dagli investimenti effettuati.
A fronte di tali situazioni di rischio la Società ha definito un processo di monitoraggio delle
performance
delle partecipate,
facilitato dalla rappresentanza negli Organi di Amministrazione delle società partecipate rilevanti, finalizzato ad individuare
tempestivamente eventuali situazioni di criticità.
C.4. Funding Risk
I flussi reddituali attesi dall’attività di
Alternative Asset Management
dipendono dalla capacità delle SGR, partecipate della
Società, di stabilizzare / accrescere le masse gestite.
In tale quadro generale, l’attività di
fund raising
potrebbe essere influenzata negativamente sia da fattori esogeni, quali, ad
esempio, il perdurare della crisi economica globale o l’andamento dei tassi di interesse, sia da fattori endogeni, quali, ad
esempio, l’errato
timing
della raccolta da parte delle SGR o l’interruzione della collaborazione con i
key manager
delle società
di gestione.
La Società ha definito apposite strategie di gestione dei rischi connessi al
fund raising
finalizzate sia al coinvolgimento di nuovi
investitori, sia alla fidelizzazione di quelli attuali.