DeA Capital mette sul piatto 1mid



Un piano investimenti da un miliardo di euro da portare a termine entro il 2009, ma che potrebbe essere completato anche in tempi più brevi nel caso sul mercato si presentassero opportunità interessanti. è quello messo a punto da DeA Capital, la società di investimenti quotata del gruppo De Agostini, sul cui titolo Intermonte ha da poco avviato la copertura assegnando un giudizio ‘buy’ e un target price di 2,45 euro (contro una chiusura di ieri a Piazza Affari a 1,63 euro, +1,24%).

Proprio dall’analisi del broker emerge il dettaglio del piano di investimenti di DeA Capital. Un piano in gran parte già realizzato, grazie soprattutto ai 347 milioni impiegati nell’acquisizione (assieme a Mediobanca e ad Antonino Ligresti) di Générale de Santè e ai 114 milioni impiegati a vario titolo in operazioni di dimensioni più ridotte o per la sottoscrizione dei fondi di fondi IDea e di fondi di venture capital. Per arrivare al miliardo mancano ancora 539 milioni, gran parte dei quali (399 milioni) già nelle casse della società recentemente ripatrimonializzata con un aumento di capitale da 585 milioni, e in parte disponibili attraverso un limitato ricorso al debito.

Un piano che Intermonte giudica positivamente, sottolineando come il ritorno atteso sia almeno del 15%. ‘Un target raggiungibile’, scrive l’analista della sim, ‘grazie ad alcuni fattori: il track-record del management, una struttura dei costi più leggera rispetto a quella dei normali fondi di private equity, la condivisione di parte delle spese operative con il gruppo De Agostini e, infine, la possibilità che i prezzi delle acquisizioni possano scendere alla luce dell’attuale correzione dei mercati’.

Sulla base di questa analisi, Intermonte considera eccessivamente sottovalutato il titolo DeA Capital rispetto al net asset value (Nav). Dall’inizio dell’anno le azioni della società di investimento hanno infatti perso il 18%, facendo peggio dei competitor quotati a Piazza Affari, ma esprimendo una performance sostanzialmente in linea con quella del settore in Europa. Ciononostante Interrmonte ritiene che l’attuale sconto del 35-40% rispetto al Nav non sia giustificato, considerate anche le prospettive di crescita di Générale de Santè che pesa per circa il 40% del patrimonio di DeA Capital. Secondo il broker, la società che si occupa di strutture sanitarie e ospedaliere, prevalentemente sul mercato francese, dovrebbe registrare una crescita media annua del fatturato pari al 5,6% nel periodo 2007-2012, con un aumento del margine operativo lordo del 93% e del risultato operativo del 15%. Risultati che dovrebbero essere raggiunti al netto di proventi straordinari, considerato che Générale de Santè ha un patrimonio immobiliare stimato in 800 milioni di euro.

Un patrimonio che, secondo Intermonte, potrebbe essere ceduto sul mercato, come in parte è già stato fatto nel recente passato. La strategia della società francese passa almeno per ora dalla crescita organica. La strategia prevede una riorganizzazione complessiva delle cliniche che dovrebbe portare a un aumento dei posti letto e di conseguenza dei ricavi. Tale riorganizzazione dovrebbe comportare la chiusura delle cliniche più piccole e di vecchia data, per concentrare gran parte dei posti in strutture nuove e più capienti. L’altro aspetto su cui la società punta molto è il nuovo piano sanitario del governo francese, che prevede un progressivo riequilibrio tra la sanità pubblica e quella privata. Attualmente le strutture statali costano infatti circa il 40% in più rispetto a quelle private. L’obiettivo del governo d’oltralpe è di azzerare questo gap, anche attraverso una maggiore contribuzione dello stato alla sanità privata.


Lorenzo Pelliccioli


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