Il Mito di Mediobanca seduce le fondazioni



L’asse geografico-finanziario è quello ormai consolidato di Milano-Torino.
I protagonisti però non sono né il gigante Intesa-Sanpaolo né le alleanze nei servizi municipali, dai trasporti alle utilities, ancora oggetto di trattative. I protagonisti di questo intreccio finanziario questa volta sono, da un lato, Mediobanca. E dall’altro le ricche fondazioni piemontesi che hanno «ereditato» il patrimonio delle altrettanto ricche Casse di risparmio della regione. Lungo il tragitto, anche geograficamente, si incrocia la Novara .del gruppo De Agostini.

Il nodo che tiene insieme questo piccolo ma ricco intreccio si chiama Perseo ed è una piccola finanziaria nata alla fine del 2005 che ha tra i suoi azionisti la Fondazione Crt e altre nove fondazioni piemontesi, da Cuneo e Biella fino a Fossano, Savigliano e Bra. Ma anche Generali, Mediobanca che del Leone è il primo azionista e il gruppo Aviva.

Perseo ha circa 350 milioni di euro all’attivo e un utile dioltre 17 milione di euro nel bilancio del 2007, oltre 13 distribuiti in cedole ai suoi azionisti circa “5,5 alla Crt che di Perseo è il primo azionista con il 39,3%”.
Tra le partecipazioni strategiche, la principale è Unicredit, della quale Perseo ha una quota dello 0,4%, in parte immobilizzata e in parte nel portafoglio di trading. Unicredit che ha tra i suoi azionisti principali la Fondazione Crt e che a sua volta ha il 9% di piazzetta Cuccia. Dal 2007, nelle partecipazioni strategiche è entra ta anche DeA Capital, il veicolo d’investimenti quotato in Borsa che fa capo alla novarese De Agostini dei Boroli-Drago.
Una quota di circa 1’16% che affianca Perseo alla stessa Mediobanca, che di DeA ha il 4,8%. La De Agostini è anche tra i soci di Generali, con il 4 per cento e un posto nel cda triestino per Lorenzo Pellicioli. Mentre Mediobanca e Baroli-Drago sono anche alleati nelle cliniche francesi di Generale de Santé di Antonino Ligresti. Quello in DeA Capital non è stato un investimento particolarmente fortunato ed è stato svalutato, con una minusvalenza nei conti del 2007 di 678 mila euro. Nella recente diversificazione dei suoi investimenti, sono comparsi nel portafoglio di trading le quote di due matricole di Borsa Si tratta de Il Sole 24 Ore, del quale Perseo ha circa l’1,2%, più o meno la stessa quota portata in assemblea da Mediobanca, che ne aveva curato la quotazione, nell’aprile scorso. Perseo ci ha investito circa nove milioni di euro, anche in questo con una piccola minusvalenza a fine esercizio. Altra matricola in portafoglio è Piquadro, circa lo 0,7% che vale meno di un milione di euro e affianca la finanziaria torinese alla solita Mediobanca, che ha il 6,3% dopo averne curato anche in questo caso la quotazione in Borsa.

Partecipazioni acquisite nel 2006 e ancora nel portafoglio di trading sono quelle in Telecom – anche in questo caso poco meno di 9 milioni di euro briciole rispetto alla capitalizzazione del gruppo di tic – dove Mediobanca e Generali stanno nella holding di controllo, Telco. E Iride, dove Mediobanca dovrebbe avere interessi solo indiretti, come consulente di Enla nel processo che dovrebbe aggregare la multiutility ligure-
piemontese con la stessa Enìa e Rera. Tra le opportunità colte durante l’esercizio scorso quella di Endesa, con circa un milione di dividendi incassati e una buona plusvalenza.

Il gruppo spagnolo è stato poi acquisto da Enel, con una operazione che vedeva Mediobanca tra i consulenti e finanziatori. Infine, una serie di opzioni, parte a protezione dell’investimento in Unicredit e parte, 37 milioni di controvalore, per acquisire 7,5 milioni di azioni Edison e 500 mila Lottomatica. Quest’ultima è controllata da De Agostini.

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