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D
e
A C
apital
- R
elazione
sulla
G
estione
Per quanto riguarda, nello specifico, i principali settori nei
quali DeA Capital ha investito, si rileva che nel 2010 le
transazioni sono avvenute a multipli allineati o superiori ai
multipli di carico di Générale de Santé in DeA Capital.
Nel settore del
food retail
le acquisizioni sono avvenute
prevalentemente da parte di gruppi attivi nel settore con
finalità di espansione nei Paesi Emergenti, a multipli più
elevati rispetto ai multipli di carico di Migros.
European fundraising
(miliardi di Euro)
European equity investments
(miliardi di Euro)
0
20
40
60
80
100
120
Fonte: EVCA, elaborazioni interne.
0
10
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2010E
2009
2008
2007
2006
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2004
2003
2002
2001
2000
2010E
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2002
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Private Equity in Italia
Le statistiche elaborate dall’AIFI (Associazione Italiana del
Private Equity
e
Venture Capital
) e aggiornate attualmente al
primo semestre 2010, segnalano una notevole ripresa della
raccolta rispetto allo stesso periodo del 2009 in misura pari al
63%, anche se tale raccolta è inferiore del 52% a quella, già
in forte calo, del primo semestre 2008.
Analoga la riduzione dell’attività di investimento, che
continua ad essere focalizzata su operazioni di piccole
dimensioni, che da sempre caratterizzano il mercato italiano
e si sono dimostrate più stabili rispetto alle operazioni di
grandi dimensioni e con leva finanziaria rilevante.
I nuovi investimenti, in unità, sono scesi da 155 a 129 per un
controvalore di 552 milioni di Euro (-48% rispetto allo stesso
periodo del 2009).
Pur in un contesto di difficoltà, segnali positivi provengono
dal segmento dell’
expansion
, relativo ad investimenti di
minoranza finalizzati a sostenere i programmi di sviluppo
di imprese esistenti, che nella prima metà del 2010 è stato
caratterizzato da una crescita del 10% dell’ammontare
investito, passato da 132 milioni di Euro a 145 milioni di
Euro, distribuiti su 50 operazioni. Si segnalano buoni risultati
anche per il segmento
early stage
(investimenti in
seed
e
start up
) con 51 operazioni e un impiego di circa 41 milioni
di Euro, l’11% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente.
Prospettive per il private equity nel 2011
È ragionevole attendersi una ripresa anche marcata delle
attività di investimento in
private equity
nei prossimi anni,
favorita dall’abbondante disponibilità di risorse in capo ai
fondi e dai segnali di riapertura del mercato del credito. In
particolare, gli investimenti saranno maggiormente orientati
ai seguenti segmenti:
- l’
expansion/growth
, disciplina che non fa uso di debito, ma
investe in quote di minoranza di aziende, finanziandone
l’espansione;
- il
buyout
. Nel
mid-market
si sono visti i primi segnali
di ripresa grazie alla disponibilità di credito bancario
soprattutto per quegli operatori che mantengono rapporti
diretti con istituzioni creditizie locali. È verosimile la
ripresa di attività di investimento anche nel comparto dei
large buy-out
(operazioni superiori a 2/3 miliardi di €/$ di
valore), operazioni fino all’anno scorso non perseguibili in
assenza di leva adeguata (per dimensione e per condizioni
economiche).
In ipotesi di uno sviluppo tradizionale del ciclo economico
(dalla fase di ripresa attuale fino alla fase di piena
espansione), meno premianti risulteranno le strategie di
investimento in debito societario di aziende
distressed
.
È prevedibile, infine, una crescita delle realizzazioni legata alle
aspettative di incremento della valorizzazione dei portafogli.