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splicative
Strumenti derivati
I contratti derivati sono rilevati a stato patrimoniale al
fair value
, calcolato in conformità ai criteri già esposti nel paragrafo
“Attività finanziarie”.
La rilevazione delle variazioni di
fair value
differisce a seconda della designazione degli strumenti derivati (di copertura o
speculativi) e della natura del rischio coperto (
fair value hedge
o
cash flow hedge
).
Nel caso di contratti designati come di “copertura”, il Gruppo documenta tale relazione alla data di costituzione della copertura.
Tale documentazione comporta l’identificazione dello strumento di copertura, dell’elemento o operazione coperta, della natura
del rischio coperto, dei criteri con i quali verrà verificata l’efficacia dello strumento di copertura così come il rischio.
La copertura è considerata efficace quando la variazione prospettica del
fair value
o dei flussi finanziari dello strumento
coperto è compensata dalla variazione del
fair value
o dei flussi finanziari dello strumento di copertura e i risultati a consuntivo
rientrano in un intervallo compreso tra l’ 80% ed il 125%.
Nel caso gli strumenti non siano o non possano essere designati come di copertura sono da considerarsi “speculativi”; in tal
caso le variazioni di
fair value
sono rilevate direttamente a conto economico.
Nel caso di copertura del tipo
Fair Value Hedge
si rilevano a conto economico le variazioni di
fair value
sia dello strumento di
copertura, sia dello strumento coperto indipendentemente dal criterio di valutazione adottato per quest’ultimo. Nel caso di
copertura del tipo
Cash Flow Hedge
si sospende a patrimonio netto la porzione di variazione del
fair value
dello strumento di
copertura che è riconosciuta come copertura efficace e rilevando a conto economico la porzione inefficace.
Opzioni Put su quote di minoranza
In caso di opzioni put (“Opzioni”) sottoscritte in sede di acquisizione di quote azionarie di controllo, aventi per oggetto quote
possedute dai soci di minoranza e che conferiscono, nella sostanza, accesso effettivo ai benefici economici collegati alla
proprietà delle quote di minoranza, le azioni o quote oggetto delle Opzioni sono contabilizzate come se fossero acquisite.
Il costo dell’aggregazione include il
fair value
della passività nei confronti dei soci di minoranza associata all’Opzione (pari al
valore attuale del prezzo di esercizio dell’Opzione). L’effetto dell’attualizzazione è rilevato a conto economico. La variazione del
fair value
della passività è rilevata a rettifica dell’avviamento, in quanto considerata una
“contingent consideration”
.
Per le aggregazioni aziendali avvenute a partire dal 1° gennaio 2010 le eventuali successive variazioni del
fair value
dei
corrispettivi sottoposti a condizione devono essere rilevate a rettifica del trattamento contabile originario solo se esse sono
determinate da maggiori o migliori informazioni circa tale
fair value
e se si verificano entro 12 mesi dalla data di acquisizione;
tutte le altre variazioni devono essere rilevate a conto economico.
L’Opzione non esercitata viene rilevata come una cessione di quote di minoranza, registrando, nel patrimonio netto di Gruppo,
la differenza tra la “quota di patrimonio di pertinenza di terzi” da riconoscere e la passività estinta.
In caso di Opzioni che non conferiscono accesso effettivo ai benefici economici collegati alla proprietà delle quote di minoranza,
le azioni o quote oggetto delle Opzioni sono rilevate alla data di acquisizione del controllo come “quote di pertinenza di terzi”;
alla quota di terzi viene attribuita la parte di utili e perdite (e altri movimenti di patrimonio netto) dell’entità acquisita dopo
l’aggregazione aziendale. La quota di terzi è stornata a ciascuna data di bilancio e riclassificata come passività finanziaria
al suo
fair value
(pari al valore attuale del prezzo di esercizio dell’Opzione), come se l’acquisizione avvenisse a tale data.
La differenza tra la passività finanziaria a
fair value
e la quota di terzi stornata alla data di bilancio è contabilizzata come
un’acquisizione di quote di minoranza e rilevata a variazione dell’Avviamento.
Per le aggregazioni aziendali avvenute a partire dal 1° gennaio 2010 le eventuali successive variazioni del
fair value
dei
corrispettivi sottoposti a condizione devono essere rilevate a rettifica del trattamento contabile originario solo se esse sono
determinate da maggiori o migliori informazioni circa tale
fair value
e se si verificano entro 12 mesi dalla data di acquisizione;
tutte le altre variazioni devono essere rilevate nel patrimonio netto di Gruppo.
Se l’Opzione non è esercitata, la quota di pertinenza di terzi è riconosciuta all’importo che sarebbe stato rilevato se l’Opzione
non fosse stata registrata; la differenza tra la quota di terzi riconosciuta e la passività estinta è rilevata nel patrimonio netto
di Gruppo.
Impairment (perdita di valore) – IAS 36
Una perdita di valore si origina in tutti i casi in cui il valore contabile di un’attività sia superiore al suo valore recuperabile.
A ogni data di redazione di un bilancio viene accertata l’eventuale presenza di indicatori che facciano supporre l’esistenza di
perdite di valore. In presenza di tali indicatori si procede alla stima del valore recuperabile dell’attività
(impairment test)
e alla
contabilizzazione dell’eventuale svalutazione. Il valore recuperabile di un’attività è il maggior valore tra il suo
fair value
al netto
dei costi di vendita e il suo valore d’uso.